Filippo Lattanzi

BlogLa trascrizione è una pratica antica

La trascrizione è una pratica antica

Sono Filippo Lattanzi, percussionista

Sono onorato di essere stato invitato a partecipare a questa maratona per festeggiare i 300 anni dell’Opera “Il Clavicembalo Ben Temperato” e a tal proposito colgo l’occasione per ringraziare la Società Bachiana Italiana.

Quest’oggi, vi presento l’esecuzione del Preludio e Fuga in Sib Maggiore BWV 866 dal primo libro del Clavicembalo Ben Temperato, è tratta dal mio CD, inciso, oltre vent’anni fa, per l’etichetta DAD Records, intitolato “The Well Tempered Marimba”.

Ho scelto, per questa occasione, di parlarvi del mio approccio alla musica di Bach tramite la pratica della trascrizione delle sue opere riadattate per poter essere eseguite alla marimba.

Johann Sebastian Bach ha trascritto opere altrui per tutta la vita, e moltissime volte ha operato come trascrittore di se stesso: pertanto, vederlo all’opera in questo specifico lavoro è una delle tante chiavi per aprire la porta della sua officina creativa.

Il mio contributo, dunque, al di là degli aspetti filologici che, con la marimba non avrebbero nulla a che vedere, vuole essere un modo, tramite Bach, di far scoprire il mio strumento, e valorizzarlo tramite l’impiego di sue partiture, immaginando, per un attimo, che Bach sapesse già che, in futuro, la sua musica sarebbe stata eseguita su altri o su nuovi strumenti come la marimba e che, in qualche modo, gli interpreti avrebbero potuto riadattare le sue opere.  

Se dunque, come ovvio, la Marimba non era conosciuta al tempo in cui Johann Sebastian Bach stava componendo i brani presenti in questa mia incisione, ciò non toglie che la loro esecuzione su questo strumento non sia in grado di evidenziarne possibilità espressive diverse rispetto a quelli più tradizionalmente usati; e per dimostrare quanto tutti i generi toccati dal compositore tedesco siano suscettibili di essere eseguiti in questa particolare veste timbrica, nel mio CD, da cui è tratta l’esecuzione del Preludio in Sib Maggiore, è presentato un variegato ventaglio di strutture compositive, formato da variazioni, preludi, invenzioni, fughe, corali e sonate.

La trascrizione è una pratica antica, sia nell’accezione di semplice trasposizione di un opera da uno strumento ad un altro, sia nel senso più complesso di adattamento; in entrambi i casi si tratta di un’operazione musicale che mette in atto un’idea dell’opera attraverso un lavoro creativo.

E’ una pratica impegnativa, dal punto di vista di chi la realizza, reinventare l’opera attraverso la trascrizione, allontanandosi coscientemente dal punto di partenza ed esplicitando contenuti musicali nascosti o addirittura nuovi.

Probabilmente non c’è nessuna pagina della musica strumentale di Bach legata inevitabilmente ad uno strumento.

Spesso la sua musica sembra prestata provvisoriamente allo strumento.

Perché, dunque, ho scelto il preludio XXI del primo libro.

L’ho scelto appunto perché mi è sembrato che questo fosse prestato al cembalo e non il contrario, per particolarità tecniche, quasi più adatto per essere suonato alla marimba con quattro bacchette.

Questo Preludio e Fuga, tra tutti, è forse uno dei brani più brevi inclusi nell’opera “Il Clavicembalo Ben Temperato”.  

E’ formato da due parti uguali.

Il primo periodo va da battuta 1 a battuta 10, e finisce con una cadenza sulla Dominante, in Fa Maggiore.

Ed un secondo periodo, che va da battuta 10 a battuta 20.

Questo secondo periodo può essere definito come Modulatorio, e ricorda fortemente una Cadenza improvvisata.

Noterete,  nella mia versione, che gli accordi, non potendo essere eseguiti come tali, non avendo dieci dita a disposizione ma solo 4 bacchette, che gli stessi sono eseguiti con degli arpeggi. 

Ed una Coda, che va da battuta 18 a battuta 20, che conferma la tonalità di Sib Maggiore.

Nella Fuga viene applicato il triplo contrappunto, perché ci sono due Controsoggetti che lavorano sopra e sotto il Soggetto, e la Risposta.

E’ interessante notare come il Soggetto della Fuga venga già presentato nelle prime note, al basso, nel Preludio. Si la si fa sol fa sol…fa sol fa si re do..

A mio parere, pertanto, è importante che la scelta della velocità del Preludio, sia strettamente in relazione con quella della Fuga, affinché risultino come un unico pensiero compositivo.

Per concludere, vorrei citare Ferruccio Busoni che, all’inizio del ‘900, sosteneva, a ragione, di aver imparato da Bach che una musica buona, grande, Universale, resta la stessa qualunque sia il mezzo attraverso cui si faccia sentire, in quanto ogni notazione è già trascrizione di un’idea astratta.

La mia incisione si pone quindi, come una particolare ri-creazione, in grado di unire, spero, la fedeltà del testo con la novità timbrica mediante l’uso di uno strumento paradossalmente tanto antico quanto moderno, quale, appunto, la Marimba.

Bach è stato tanto trascritto. Ed è stato tanto trascritto perché, a mio avviso, trascrivere Bach per il proprio strumento significa studiare Bach; e ascoltarlo in una veste strumentale inedita significa ascoltarlo una volta in più.

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